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Cooperativa agricola di lavoro braccianti di Campegine

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Profilo storico

La Cooperativa di lavoro braccianti di Campegine nasce nel 1890. Nel 1902 tocca i 277 soci, mentre presidente è Diego Manghi. Nel 1921 viene sciolta dal fascismo. 

Il 25 febbraio 1933 viene ricostituita da 114 soci con il nome di Società anonima cooperativa nazionale braccianti di Campegine, pur fortemente condizionata dal Partito fascista, che esercita il controllo attraverso il vice presidente e il collegio sindacale (che nomina al 50%). Presidente è comunque Giacomo Manghi, indipendente di sinistra, che coprirà l’incarico sino al 1935 ed ancora dal 1941 al 1945.  

Le ragioni del permesso a riformarsi sono probabilmente legate ai consistenti progetti di bonifica, per fare risalire le acque del Po fino a Campegine. Terminati i lavori di bonifica infatti, la cooperativa entra di nuovo in crisi: si fanno lavori stagionali, oppure ci si trasferisce in Piemonte per la monda del riso; lavori comunque saltuari che non garantiscono un reddito dignitoso ai soci.  

Nel 1945 viene eletto presidente Elio Giannotti, cui nel 1951 succede Carlo Toschi, che guiderà la cooperativa per 26 anni fino all’unificazione in Coopsette.  

Nel 1949 viene assunto il nome definitivo di Cooperativa agricola di lavoro braccianti.
La cooperativa, che si trova in crisi di lavoro pur essendo una delle realtà economiche più importanti del territorio, viene salvata, paradossalmente, dall'alluvione del Po nel 1951, dato che, nella ricostruzione, ottiene un importante appalto che le dà lavoro per oltre un anno.
Nello stesso periodo partecipa agli scioperi "a rovescio" sul canale derivatore Fiuma: quattro giorni di lotta alla fine dei quali si ottengono i finanziamenti per realizzare lo svaso del canale.  

Nel 1956 avviene la svolta. Nel quadro di un più generale processo di riconversione promosso dal Consorzio cooperative di produzione e lavoro (CCPL) e dall’Associazione provinciale delle cooperative di produzione e lavoro, si cominciano ad effettuare i lavori nel settore strade, una riconversione non indolore, ma che dà ottimi risultati.  

All’inizio degli anni ‘70, la cooperativa aderisce alla politica di unificazione, portata avanti dal movimento cooperativo di produzione e lavoro provinciale. Un primo progetto di unificazione con la Cooperativa muratori di Campegine fallisce per il rifiuto di quest’ultima. Riuscirà invece quello che, nel 1977, porterà alla nascita di Coopsette.

L’Archivio storico
(vedi scheda sull'intervento di riordino)
La documentazione riordinata finora comprende in maniera abbastanza completa la documentazione riferibile alle scritture societarie e pochi registri afferenti l'attività amministrativa.
   Scritture societarie

      1. Soci (1933-1976), 3 unità
      2. Consiglio di amministrazione (1933-1976), 8 unità
      3. Collegio sindacale (1939-1976), 2 unità
   Amministrazione

      1. Inventario (1933-1976), 3 unità
      2. Cespiti ammortizzabili (1957-1968), 1 unità
      3. Compensi a terzi (1957-1975), 1 unità


 
 


 

 

 

 

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